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Indagine ISNET sulle Società di Mutuo Soccorso in Italia

 

Presentata lo scorso 4 luglio a Roma presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati l’indagine realizzata sul mutuo soccorso in Italia alla presenza dell’On. Edoardo Patriarca.

L’indagine è stata realizzata come approfondimento tematico dell’Osservatorio Isnet e rappresenta una prima fotografia sulle Società di Mutuo Soccorso in Italia.
Sono state analizzate e censite circa 1100 Società di Mutuo Soccorso di cui 200 sono state quelle intervistate.
Ne è emerso un quadro molto eterogeneo in cui solo circa la metà svolge attività continuativa a favore dei propri associati.
I numeri dell’indagine evidenziano che solo 200 sono quelle che si sono iscritte alla Sezione speciale presso la Camera di Commercio e all’Albo specifico presso il Ministero dello sviluppo economico adeguandosi alla riforma del 2012.
Sono le Società che da sempre si occupano di welfare in ambito socio-sanitario e assistenziale rispettando lo spirito della Legge 3818 del 1886.
Anche all’epoca quando fu emanata la legge regolatrice solo la metà delle Società scelsero la strada della registrazione e della personalità giuridica che garantisce una pubblicità legale della Società e dà diritto alle agevolazioni fiscali.
Ben il 48% delle Sms sono state fondate prima del 1886 e l’84% prima del 1924. Solo il 16% del campione sono nate nel dopo guerra.
Altro elemento di eterogeneità evidenziato dalla Presidente ISNET Laura Bongiovanni è che il 55% delle Sms contano meno di 200 Soci, il 37% ha tra 200 a 2000 Soci e solo l’8% ne conta più di 2.000.
Se invece si contano i numeri dei Soci e degli assistiti delle Sms si stima che le prime15 Sms raccolgano circa il 90% del totale degli italiani iscritti ad una Società di Mutuo Soccorso.
Abbiamo pertanto un panorama caratterizzato da Sms che svolgono attività di Mutua Sanitaria e di integrazione alle prestazioni sanitarie e sociali garantite dal SSN; che hanno una struttura organizzativa in grado di proporre ai cittadini piani di assistenza che garantiscono prestazioni che vanno dagli interventi chirurgici a pagamento, all’attività intramoenia delle ASL, alle prestazioni diagnostiche e specialistiche anche a scopo di prevenzione, alle cure odontoiatriche, alle prestazioni riabilitative e a quelle assistenziali a favore della non autosufficienza.
Si tratta dunque delle Mutue che in base alla riforma del 2012 svolgono una funzione sociale di interesse generale a vantaggio di tutta la collettività secondo il principio costituzionale della sussidiarietà.
Declinano i valori del mutuo soccorso e della reciprocità ai bisogni oggi presenti nella nostra società e si candidano quali soggetti del terzo settore a offrire risposte condivise con le politiche sanitarie nazionali ad intervenire in quelle aree incui il SSN arretra a causa della riduzione delle risorse: in particolare nell’ambito della prevenzione, della diagnostica specialistica, nell’odontoiatria e nell’assistenza per le persone anziani e non autosufficienti.
Hanno sede prevalentemente nelle grandi città metropolitane dove la difficoltà di accesso alle cure nel sistema pubblico e le liste di attesa sono un fenomeno particolarmente diffuso, pur essendo in grado di erogare i propri servizi intutto il Paese grazie a reti nazionali di Convenzioni Sanitarie (Vd. Consorzio MUSA).
A latere esiste una platea di SMS con origini storiche molto antiche insediate in piccole comunità in cui spesso continuano a rappresentare forme di aggregazione e inclusione sociale molto apprezzabili, mettendo a disposizione la propria sede per attività ludico-ricreative o di tipo culturale, o svolgendo attività di housing sociale e di tipo turistico.
Sono le SMS che più difficilmente hanno metabolizzato gli emendamenti del 2012 e la necessità di svolgere almeno una delle funzioni tipiche del mutuo soccorso:

  1. a) erogazione di trattamenti e prestazioni socio-sanitari nei casi di infortunio, malattiaed invalidità al lavoro, nonché in presenza di inabilità temporanea o permanente;
  2. b) erogazione di sussidi in caso di spese sanitarie sostenute dai soci per la diagnosi e la cura delle malattie e degli infortuni;
  3. c) erogazione di servizi di assistenza familiare o di contributi economici ai familiari dei soci deceduti;
  4. d) erogazione di contributi economici e di servizi di assistenza ai soci che si trovino in condizione di gravissimo disagio economico (…).

L’età elevata dei Soci e dei Dirigenti di queste realtà mutualistiche e la scarsa dimestichezza ad operare in campo socio-sanitario, evidenzia per loro la difficoltà di adeguarsi alla riforma, anche nelle modalità operativa di collaborazione di mutualità mediata con altre Sms più strutturate, e fa apparire più opportuno per loro restare nell’ambito più proprio dell’associazionismo.
L’ On. Edo Patriarca ha evidenziato come con l’attuale riforma della Legge del Terzo Settore le Sms hanno la possibilità di svolgere un ruolo strategico ed è pertanto assolutamente indispensabile compattare il fronte anche per una interlocuzione con il Governo e imbastire una progettualità per intervenire in maniera sistemica sul rafforzamento e miglioramento del welfare delle nostre comunità.
Una possibile area di intervento potrebbe essere il tema del “Dopo di noi” dove le Mutue potrebbero fornire il loro contributo ideale ma anche soluzioni concrete per garantire assistenza alle persone con disabilità che restano sole dopo la morte dei genitori.
Non dobbiamo sprecare questa occasione di avere un Governo che crede nelle potenzialità del Terzo settore e non vede il welfare solo come prerogativa del Servizio pubblico o al contrario solo dei privati for profit come occasione di attività imprenditoriale.
Grande apprezzamento dunque per un welfare di relazione, di prossimità e di campanili, ma non si deve fare solo resistenza al cambiamento o vivere di nostalgie.
Noi vogliamo che il movimento mutualistico non sia apprezzato solo come un patrimonio storico del passato, ma che i valori, le energie, la creatività e la capacità di innovazione del mutuo soccorso possano concorrere, grazie alla partecipazione, al coinvolgimento e alla responsabilità delle persone, a realizzare una società più solidale e più collaborativa. Intendiamo proporre il nostro modello virtuoso ad una platea sempre più ampia, realizzando una sinergia tra coperture rivolte a dipendenti aziendali e quelle aperte a tutti cittadini, per affrontare le nuove sfide della spesa sanitaria crescente, per mantenere gli obiettivi di universalità e sostenibilità economica.
L’indagine di ISNET dimostra che sempre più e sempre meglio ci stiamo riuscendo.
Superate le inutili contrapposizioni ideologiche, accettiamo le diverse declinazioni della mutualità e consentiamo alle SMS che operano nel welfare socio-sanitario di poter operare senza intralci con competenza e professionalità evitando di lasciare campo libero ai soli soggetti imprenditoriali o assicurativi. I patrimoni delle Mutue sono rappresentati dalle persone e non dagli immobili!
Accettiamo il principio democratico e teniamo in considerazione la necessità di soddisfare i bisogni e le esigenze della maggioranza dei mutualisti di oggi e di domani.

Massimo Piermattei – VicePresidente Consorzio MUSA